Hōkūle`a, ricostruzione moderna di una wa'a kaulua (canoa da viaggio) hawaiiana, salpa da Honolulu il 22 gennaio 2009/ Hōkūle`a, modern reconstruction of a Hawaiian wa'a kaulua or voyaging canoe, sailing off Honolulu, January 22, 2009.

Itinerari, commerci, e tecnologie del viaggio

Anteriormente alla diffusione dell’astrolabio e della bussola, e quindi fino alla metà del XIII secolo, la Rosa dei Venti e la cosiddetta ‘bussola stellare’, ovvero la memorizzazione delle principali stelle e dei loro movimenti nel cielo notturno, furono gli strumenti essenziali che portarono i Veneziani per mare e per terra fino agli estremi confini del mondo allora conosciuto.

La conoscenza dei venti e del cielo notturno era un sapere che si trasmetteva oralmente di padre in figlio; quando questo tramando si interruppe (e questo potè avvenire, in un breve giro di generazioni, intorno alla fine del 1400), questa scienza orale si perse, e i motivi visuali ad essa collegati divennero oscuri.

In Polinesia è in atto da qualche decennio un movimento per la riscoperta degli antichi metodi di navigazione per mezzo della ‘bussola stellare’; ne è stato protagonista il navigatore hawaiano Nainoa Thompson, che in collaborazione con il pescatore Mao Piailug, ne ha rimesso in luce denominazioni e metodi (Qui il Link).

Questa esperienza, e la sua ricaduta culturale nell’ambito di quella che è stata denominata ‘Polynesian Seafaring Renaissance’, tracciano le grandi linee di un metodo che potrebbe venire adottato per riportare alla luce i mondi astronomici e geografici espressi dall’arcone marciano. 

 

Before the diffusion of the astrolabe and of the magnetic compass, in the 13.th century, the Rose of the Winds and the so-called 'star compass', namely, the knowledge of the stars and of their movements in the night sky, were the only basis for the extraordinary voyages, by land and sea, which led the Venetians in the most far places of the known world. The knowledge of the night sky was transmitted orally from father to son; when this tradition was interrupted (and this could have happened, in a small number of generations, about the end of 1400), this oral science, and the visual elements related, appear to have blacked out in a very short time.

In Polynesia has been ongoing for some decades a rediscovery of the navigational methods by the ancient star compass. Its beginner was the Hawaiian navigator Nainoa Thompson; in cooperation with the micronesian fisherman Mao Piailug, Thompson has recovered the names and methods of the ancient star navigation. This experience, and its cultural fallout within what has been called ' Polynesian Seafaring Renaissance', traces the outline of a method that could be adopted to bring back to light astronomy and geography expressed by St. Mark’s arch.


Astronomia e calendario

Se sarà possibile validare l’ipotesi che l’evento astronomico rappresentato alla sommità dell’arco corrisponda a quello celebrato nella festa cinese di Qixi, poichè questa cade ‘nel settimo giorno del settimo mese (lunare)’, l’estradosso dell’arcone potrà venir ripartito a partire da quel punto in mesi di 28 giorni ciascuno, corrispondenti alle fasi della luna.

Lunar Month San Marco 1.jpg
Lunar Month San Marco 2.jpg

Sarà necessario l’intervento di specialisti di astronomia, storia del calendario e della computazione del tempo per il chiarimento della struttura dell’ ‘orologio’ marciano, e per riportare in luce le caratteristiche del sistema calendariale che la Repubblica intendeva accreditare qui come proprio, affermandolo fra quelli dei principali sistemi politici e culturali allora vigenti.

Alcuni elementi di computazione sembrano provenire direttamente dall’India, come il motivo a perle e fusi che si ripete uguale lungo tutta la composizione. Lungi dall’essere puramente ornamentale, il motivo raccorda gli elementi rappresentati nella ghiera con quelli nel sottarco, scandendo precise frazioni di tempo o gradi, come avviene nelle meridiane in pietra del coevo tempio del Sole di Konark in India.

San Marco Konark Fuseruole
 

If the astronomical moment represented at the top of the arch matches the one celebrated in the Chinese Qixi festival, as the latter falls 'in the seventh day of the seventh (lunar)month', it will be possible to define on the extrados a series of months of 28 days each, corresponding to the phases of the Moon.

Experts in astronomy, calendar history and in computation of time can give a key contribution to the structure of St.Mark’s ’clock', and to the kind of calendar that the Republic intended to af- firm here as her own, among those of the main political and cultural systems of the epoch.

Some computing elements appear to come directly from India, such as the pattern of fuses and beads which runs along the rim throughout the composition. Far from being merely ornamental, this element connects the representations in the extrados with those in the underarch, indicating precise fractions of time or degrees, as in the stone sundials of the Sun temple of Konark (India).